“Il mondo che verrà” con i ragazzi del Gus in scena al “Serpente Aureo” di Offida, con il Teatro della Comunità
Bisogna dare l’esempio e mettersi in gioco in prima persona, ognuno nel suo piccolo. Perché quello che accade nel nostro condominio, con il vicino di casa, è quello che accade anche in grande.
“Il mondo che verrà”, che i registi Marco Di Stefano e Tanya Khabarova portano in scena sabato prossimo, 3 settembre, al teatro Serpente Aureo di Offida, con la partecipazione dei Richiedenti asilo ospiti dei progetti di accoglienza del Gus Gruppo Umana Solidarietà, racconta proprio questo: “la speranza di un mondo solidale, multietnico, aperto”, come dice il regista impegnato in questi giorni con le prove dello spettacolo. “Dobbiamo costruirlo con la pratica quotidiana. Con calma, metodicità e attenzione, per fare in modo che germogli il seme della democrazia dal basso tra i cittadini provenienti da tutte le parti del mondo”.
I ragazzi del Gus saranno i protagonisti principali di questo “mondo che verrà”, una commedia agrodolce costruita con le loro storie di sofferenza e distacco dalla terra che li ha visti nascere.
“Diciotto storie che hanno trovato la forza di uscire dallo stato di shock e di tristezza dovuta alla condizione di profugo, grazie al dinamismo e all’energia del teatro”, racconta Di Stefano, che mette in scena ragazzi provenienti dalla Costa D’Avorio, dal Senegal, dal Gambia, dal Togo, dalla Nigeria, dal Pakistan, dalla Guinea, i quali raccontano con il corpo e con le parole le proprie sofferenze, ma anche i loro sogni “normali”: una festa di compleanno quando capita, un lavoro onesto e molta speranza.
Accanto agli ospiti del Gus alcuni cittadini di Offida come Gabriele Liscani, 81 anni di cui 70 passati da emigrato in Argentina, partito con una nave cargo della Prima guerra mondiale, molto simile ai barconi con cui arrivano i Richiedenti asilo oggi. Poi Gabriella Carpineta, cantante milanese, Pia Mora, artista e cantante marchigiana, e ancora Stefano Bianchi, che ha mosso i primi passi proprio con il Teatro della Comunità, e l’attrice Francesca Lattanzio.
Momenti molto toccanti si annunciano con il balletto della compagnia “Luci sulla danza” di Lucilla Seghetti e l’irruzione festosa del Corpo Bandistico Città di Offida. A bordo palco le merlettaie di Offida alle prese con la loro opera manuale, che si tramanda di generazione in generazione.
Appuntamento sabato 3 settembre alle ore 21.00 al Teatro Serpente Aureo di Offida con ingresso gratuito e offerta libera, che sarà devoluta alla Protezione civile locale, destinata ai bambini che hanno perso mamma e papà nel terremoto del 24 agosto scorso.
Ma non finisce qui: queste settimane di brainstorming, prove, incontri, racconti e quotidiana fatica da palcoscenico finirà in un documentario della regista Cristina Mantis, in questi giorni ad Offida per filmare l’attività del Teatro della Comunità con i ragazzi del Gus. La regista ha recentemente ottenuto il Riconoscimento Rai Cinema dedicato a Franco Scaglia, al Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, per il documentario Redemption Song.
Obiettivo di Marco di Stefano e Tanya Khabarova è quello di creare una residenza teatrale permanente incentrata sul teatro e l’espressione corporea, che veda il continuo connubio di cittadini di Offida, musicisti, ballerine e migranti del Gus, i quali man mano che troveranno il loro percorso di vita lasceranno il testimone ad altri migranti.