GUS
MACERATA, 03/02/2018 – Il GUS Gruppo Umana Solidarietà condanna fermamente quanto accaduto sabato 3 febbraio nel centro di Macerata, dove un ragazzo neofascista armato di odio e di pistola ha sparato a sei migranti in tre zone centrali della città, colpiti a casaccio solo perché hanno la pelle nera.
Il messaggio di condanna del GUS va anche al pessimo clima che serpeggia in città da diverso tempo. Tuttavia, afferma il presidente del GUS Paolo Bernabucci, “da domani continueremo il nostro lavoro silenziosamente, come abbiamo sempre fatto, e con più convinzione di prima, perché siamo consapevoli che Macerata non è solo odio e razzismo, ma è una città che sa accogliere con cura”.
Il GUS è colpito profondamente dagli eventi di questi giorni che riguardano da vicino l’associazione, visto che tra le vittime delle sparatorie ci sono anche due ragazzi dei progetti di accoglienza gestiti dal GUS.
Festus e Wilson vengono dalla Nigeria e dal Ghana, e ora sono ricoverati negli ospedali marchigiani, assistiti dagli operatori GUS e dal personale dell’associazione.
Oltre alle cure sanitarie l’associazione si costituisce parte civile e si farà carico delle procedure giudiziarie dei migranti.
Wilson è poco più di un ragazzo. Nato in Ghana nel 1997 è da un anno in un progetto di accoglienza come richiedente asilo. Wilson si è integrato perfettamente in Italia ed è sempre presente a corsi di italiano e a tutte le nostre attività.
Mentre Festus viene dalla Nigeria e ha qualche anno più di Wilson. Da sei mesi è in un progetto del GUS e gli operatori parlano dell’impegno che sta mettendo per imparare la lingua italiana. Ha anche chiesto di poter avere delle lezioni aggiuntive, e per premiare questo suo impegno l’equipe sta riflettendo sul concedergli la possibilità di frequentare un corso per operaio carrellista per carrelli elevatori, anche perché partecipa sempre a tutte le attività che gli vengono proposte.
Due ragazzi, due storie, molto simili alle storie degli altri ragazzi colpiti perché di pelle nera. Colpiti da un colpo di pistola per l’odio latente e manifesto che serpeggia e si fa strada, dai bar ai social. “Manteniamo il silenzio e i nervi saldi”, conclude il presidente Bernabucci, che invita alla prudenza e ad “avere uno sguardo lungo, anche in queste ore così assurde di violenza, di fascismi e razzismi ostentati, fuori dalla storia”.