Feliz día Argentina! 200 años de Independencia: il GUS ricorda il giorno dell’indipendenza dell’Argentina

 

Duecento anni fa, il 9 luglio 1816, le “Province Unite del Sud America” dichiaravano unilateralmente l’indipendenza dal Regno di Spagna dopo circa trecento anni di dominio coloniale. Vogliamo ricordare quella data importante per l’indipendenza dell’Argentina. «Siate liberi, il resto non importa» diceva Josè de San M13661974_870453463059593_5666711798284883715_oartin, generale argentino, le cui campagne furono decisive per l’indipendenza di Argentina.

 

Il GUS ha un legame molto stretto con l’Argentina: dal 2005 ha avviato una serie di iniziative e stabilito
diversi partenariati con soggetti istituzionali e organizzazioni della società civile. I progetti realizzati dal GUS in Argentina sono localizzati soprattutto nella provincia di Santiago del Estero, una delle province più povere del paese e popolata da oltre 800 mila abitanti di cui ben 390 mila minori e quasi 120 mila sotto i sei anni: molti di questi vivono in una situazione di forte degrado sociale e d’abbandono nonché di sfruttamento per via di massacranti lavori domestici o agricoli a cui sono sottoposti o perché vivono di elemosina nelle aree urbane. Secondo un’indagine del quotidiano “El Liberal”, nel triennio 2004-2007 si sono registrati oltre 700 casi di abuso e maltrattamento.

 

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Per far fronte ai bisogni emersi nei vari assessment realizzati in quegli anni, il GUS ha fondato nel 2005 la ”Fundacion GUS de Argentina”, per garantire una sostenibilità alle attività sociali previste in Argentina e grazie alla proficua collaborazione tra il GUS e la Fundacion sono stati avviati diversi progetti volti a prevenire e contrastare lo sfruttamento dei minori e a migliorare le azioni già in essere a livello locale. In particolare, è stata rafforzata la rete sociale esistente degli attori locali impegnati nelle attività del “Foro para la Niñez” (il comitato informale delle Ong locali) tramite la stipula di specifici protocolli di lavoro, di procedure di controllo e di monitoraggio delle azioni in campo con l’obiettivo di creare un sistema unitario e coordinato di collaborazione, per ampliare e rafforzare la rete di protezione comunitaria con la creazione di un ufficio per la protezione delle vittime di violenza familiare.

 

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Il progetto Nelida – Centro di Appoggio alle Vittime di Abuso Sessuale e di Maltrattamento Infantile e Giovanile è nato nell’ottobre del 2005 dalla sensibilità verso la tutela dei minori sfruttati e abusati, e la collaborazione con operatori socio sanitari dell’Ospedale de La Banda e con l’Hospital de Niño a Santiago del Estero. Nelida è il nome della prima bambina che, nell’ottobre del 2004, in seguito ad un ricovero per lesioni fisiche e violenze subite, è stata censita nello studio della dott.sa Viviana Karina Elias dell’ospedale pediatrico “Francisco Viano”. L’obiettivo del progetto era prevenire e contrastare i diffusi fenomeni di violenza, maltrattamento e abuso della provincia e sostenere i minori in situazione di fragilità sociale, il loro recupero sociale e l’inserimento in programmi di avviamento al lavoro. Promosso dal GUS, co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri, gestito dal Gruppo Tecnico composto da personale qualificato tra cui pediatri, psicologi, pedagogisti e operatori sociali che già operavano in strutture sanitarie dalle stesse finalità, il Centro prevedeva la realizzazione della struttura per l’accoglienza residenziale, iniziative di sostegno e recupero psico-sociale grazie al coinvolgimento delle scuole e di associazioni e varie attività non solo formative per gli operatori e i minori dei quartieri a maggior rischio.
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Il progetto Changuitos a Santiago del Estero, realizzato nel settembre 2005, sosteneva e implementava le attività della Ong locale “Los Changuitos” che coinvolgeva direttamente 50 bambini dagli 11 ai 16 anni, appartenenti a sei quartieri marginali della città. L’intervento del GUS è stato diretto a creare le condizioni affinché i minori potessero accedere alle varie iniziative didattiche e partecipare a corsi di avviamento e orientamento al lavoro. Non solo attraverso attività di accoglienza, come la mensa che offriva un pasto al giorno ai bambini coinvolti e non nel progetto, ma anche con attività didattiche e laboratoriali e in particolare con la redazione, stampa e distribuzione della rivista “Changuitos” sulle problematiche dei minori che coinvolgeva gli stessi ragazzi (il ricavato di 1 pesos dalla vendita di una copia di “Changuitos”, 75 centavo era destinata ai ragazzi).
 
Il progetto Artesania, avviato a gennaio del 2006, si proponeva di dare dignità e migliorare le condizioni di vita della popolazione della Provincia di Santiago del Estero impegnata in attività micro-imprenditoriali di natura artigianale e tradizionale, attraverso la creazione di un centro servizi (cooperativa di servizi) per garantire sia il censimento delle attività micro-imprenditoriali artigianali e tradizionali già esistenti, che il sostegno alla commercializzazione e distribuzione dei prodotti artigianali della zona. I beneficiari diretti del progetto erano i componenti, uomini e donne, delle micro imprese artigianali della provincia di Santiago del Estero, operanti a livello informale. Il progetto rivolgeva particolare attenzione alla questione di genere ed al ruolo della donna nel tessuto sociale e produttivo della provincia.
 
 
Infine, ma solo in ordine di tempo, l’intervento a Gualeguaychu, che prevedeva la realizzazione di una colonia estiva per 350 minori in difficoltà: disabili, in stato di denutrizione e abbandono. Le attività includevano il trasporto dei bambini dalle abitazioni al luogo previsto per le attività con il pullman, la distribuzione dei pasti per garantire un’alimentazione adeguata; lo svolgimento di attività sportive, attività di gruppo che coinvolgevano anche le famiglie per la preparazioni dei pasti e la supervisione dei bambini.
E dunque auguriamo feliz dia a tutti i nostri amici in Argentina e li salutiamo con le parole del nostro presidente Paolo Bernabucci alla conclusione del suo ultimo viaggio in terra argentina:

“Prima di lasciare l’hotel e raggiungere l’aeroporto voglio mandare un saluto, abbracciandoli uno a uno, agli amici argentini, in particolare quelli di Gualeguaychú. Mi hanno accolto come loro fratello e fatto condividere per un paio di giorni il desiderio e l’entusiasmo di poter essere Gus in terra Argentina. Torno in Italia con la consapevolezza di quanto sia bello e tremendamente difficile trasformare sogni e desiderata in realtà concreta, in azioni quotidiane che incidano sul mondo che ci circonda. Ma se non lo facessimo, se ci rassegnassimo a vivere da spettatori, la nostra esistenza non avrebbe alcun senso. Appena in Italia vi scriverò e condivideremo, passo passo, le nostre prossime possibili azioni. Un abbraccio grande a tutti. Paolo.”