Antonio, macellaio di Pescara del Tronto dopo il terremoto
La sofferenza la conosce bene Antonio, l’ha conosciuta fin da piccolo, perché fin da piccolo ha cominciato ad accudire il gregge del padre, quando questi non ha potuto più farlo a causa di un incidente sul lavoro, che l’ha reso invalido.
L’ha trovato proprio lui il padre in mezzo ai boschi. Aveva tredici anni e ora anche un gregge e un padre con la spina dorsale spezzata. Antonio si è preso quel carico su quelle spalle adolescenti e da allora non si è più fermato.
Antonio Terremoto Pescara del Tronto, GusQui a Pescara del Tronto lo conoscono tutti, per la sua forza e la sua tenacia di ragazzo di montagna, prima ancora che per la sua attività di pastore prima e macellaio poi.
In questi anni non si è fermato mai, infaticabile e imprescindibile per tutti i pescaresi. Fino alla notte del 24 agosto, quando intorno a lui è crollato tutto, o quasi. E mentre la disperazione attanagliava il borgo e gli stringeva lo stomaco non ha perso altro tempo, perché le sue pecore non ammettevano certi tentennamenti.
Ha scacciato lo smarrimento, si è rimboccato le maniche e ha pensato a come andare avanti. Ora porta un altro carico sulle spalle, perché da vicepresidente dell’associazione Pescara del Tronto 24 agosto 2016 sta progettando il futuro del suo borgo.
Strano pensare al futuro in un momento come questo, quando il presente urla forte le sue urgenze. Invece ad uno come Antonio non spaventa pensarci, perché non ha fatto altro da quando aveva tredici anni, rimboccandosi le mani e lavorando giorno per giorno.