di Giovanni Lattanzi*
ROMA, 20/06/2018 – La Giornata Mondiale del Rifugiato è un momento di riflessione, un momento per valorizzare le tantissime operatrici e i tantissimi operatori impegnati ogni giorno in prima linea. Operatori, che passo dopo passo, insieme a chi chiede protezione, progettano il percorso di integrazione di migliaia di persone immigrate, ascoltando le loro storie fatte di fughe da soprusi, sevizie, da focolai di guerriglie e da vere e proprie guerre.
Queste ad oggi solo in Africa coinvolgono circa 30 stati e 242 tra milizie di guerriglieri e altri gruppi organizzati. Operatori che accompagnano le ragazze e i ragazzi immigrati in tante storie di bella integrazione. Storie di cui non si vuole parlare, storie che raccontano la vera identità del nostro paese, quella di un paese che accoglie, di un paese che sa integrare.
Parlare di rifugiati in questa giornata è doveroso, liberandosi dalle grida dell’invasione e della paura di coloro che vogliono invadere l’Italia, come se stessimo tutti davanti a Risiko, e chi muove le pedine dall’Africa verso l’Europa sono quelle maledette e sporche ONG. Sì, proprio quelle Ong che salvano vite umane in mare, che da sempre insieme ai partner locali costruiscono progetti di sviluppo sostenibile nel sud del mondo. Le stesse Ong che si costituiscono parte civile nei processi agli scafisti, le stesse Ong che intervengono in contesti di guerra per portare aiuti umanitari in condizioni di emergenza, in luoghi di stento e difficoltà estreme. Luoghi dove la morte è dietro l’angolo e pur di sfuggire da un futuro di morte probabile, migliaia di persone intraprendono un viaggio con un altro futuro di morte possibile.
Questo è il migrante, caro Salvini. Questo è colui che non vuole colonizzare o occupare l’Italia, ma che sfida la morte semplicemente perché è una persona che vuole un futuro migliore. E tu lo stai utilizzando a fini personali non per difendere l’Italia dall’invasore ma per un interesse politico.
Chiudere i porti, fare le liste di questa o quella etnia, isolarsi, attaccare i migranti, attaccare le Ong è una guerra contro il riconoscimento dei diritti umani e civili, il diritto alla vita in primis. E tutto ciò non aiuta per nulla l’Italia ma la rende molto più povera. La migrazione non fa paura in sé ma è la paura enfatizzata da slogan estremisti che rende immaginariamente la migrazione un pericolo.
La migrazione si governa con un obiettivo unico, giusto per un paese democratico come è l’Italia: l’integrazione.
Caro Presidente del Consiglio Conte, oggi è una giornata di riflessione internazionale per tutti coloro che sono obbligati a fuggire dalle proprie case, dai propri villaggi, dal proprio paese. Il nostro dovere è quello di aiutarli non di volgere lo sguardo dall’altra parte e far finta di nulla. Noi Ong siamo state sempre dalla stessa parte e non arretriamo di un millimetro, siamo al fianco di chi ha bisogno, siamo a fianco di coloro che fuggono, siamo al fianco di chi vuole un futuro migliore. Fateci la Guerra e noi vi porgeremo un fiore.
TUTTI GLI EVENTI DEL GUS #GMRGUS QUI http://bit.ly/2JoD6hb
*Giovanni Lattanzi è Coordinatore nazionale del GUS e Presidente del Cocis