Dal sito: www.oggiprotagonistitour.it
Siamo al giro di boa, quinta tappa Macerata. A darci il benvenuto in piazza Mazzini è stato uno stormo di rondini che ha fatto da sfondo per tutto l’evento #oggiprotagonisti. Trattandosi di una zona collinare l’arrivo del grosso truck ha lasciato tutti senza parole, destando qualche perplessità sulla sua stabilità a causa del dislivello; con qualche abile mossa tutto è andato per il meglio e lo show è iniziato senza intoppi. Il tema della giornata è stato senza dubbio l’educazione in ogni sua sfaccettatura.
È li punto di partenza del percorso di vita di ognuno di noi e per gli abitanti della cittadina marchigiana è anche una delle #risorse più importanti. I giovani qui sono stimolati a sviluppare le proprie doti grazie all’Accademia delle Belle Arti, all’Università e ad unire le forze per risollevare la città dopo il terremoto del 2016.
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“Fare esattamente tutto quello che si vuole” è una delle strofe della canzone della marchigiana Marta, un inno ad inseguire i propri sogni, a saltare gli ostacoli e afferrare il futuro.
Sono le 18.30 e i ragazzi di ANG in Radio (podcast disponibile in fondo alla pagina) hanno voluto proprio lei per iniziare la consueta diretta, parlando di viaggio, di condivisione culturale e di esperienze che accomunano giovani di tutto il mondo.
La speranza a Macerata si respira in ogni angolo, l’associazione “IoNonCrollo” ne è l’emblema: “Stiamo dando atto a progetti con e per i giovani. È emersa in loro una gran voglia di fare e di darsi da fare perché sono innamorati di questi luoghi e vogliono vederla rinascere. Stiamo costruendo il futuro e sconfiggendo l’insicurezza”.
Non c’è tempo. Le sedie sono tutte occupate e i protagonisti di questa sera non vedono l’ora di intervenire, la “piazza social” deve incominciare! Tra i presenti c’era Immacolata Postiglione del Servizio Civile Universale: “Ognuno deve fare la sua parte, gli strumenti però quali sono per trasformare l’idea in realtà? Attraverso il bando Fermenti, voluto dal Dipartimento della Gioventù e dello stesso Servizio Civile, sarà possibile farlo. I giovani diventano così attori determinanti nell’attivazione di processi orientati al cambiamento”.
Il supporto delle istituzioni negli ultimi anni si è rafforzato come testimonia il sindaco della città Romano Caranciani: “Non sempre ci si accorge dei problemi dei piccoli centri, ma voi lo avete fatto. Vi siete sintonizzati su Macerata. Questo è un tessuto fortissimo a livello di Associazioni che nel momento del bisogno sono state la nostra salvezza. Sensibilizziamo i cittadini a lavorare insieme, l’unione fa la forza”.
Come già anticipato il fil rouge della discussione è stata la formazione, in particolare modo Leonardo ci ha raccontato che l’Università attraverso la ricerca ha ridato risorse ai giovani che la abitano aiutandoli a rialzarsi e a prendere consapevolezza di un futuro che non si è spezzato. Carola di “Macerata Scherma” assieme ad altri ragazzi si è dedicata alle attività per la scuola avvalendosi di uno dei mezzi di comunicazione più vecchi ma più potenti: lo sport, veicolo di valori che abbatte le differenze dando a tutti pari opportunità. Esperienza condivisa da Labs che per contrastare le piaghe sociali organizza serate ludiche e informative, raccontando storie vere e d’impatto, proprio come sta accadendo durante il #tour.
Macerata è stata anche l’occasione per mettere in luce altre azioni del Programma Erasmus+ e valorizzare nuove storie per dare ai giovani ancora ulteriori stimoli e modelli cui ispirarsi (Role Model).
Come la storia di Giulia, (25 anni) che sta partecipando ad un progetto di dialogo giovanile (ex strutturato). Grazie all’esperienza con il progetto dell’Associazione GUS ha deciso di mettersi a disposizione del proprio Comune (Giulianova) per ragionare insieme all’amministrazione e al sindaco sulla valorizzazione dei giovani attraverso l’utilizzo dei fondi Europei. Un esempio quindi di cittadinanza attiva e voglia di mettersi in gioco.
E poi ancora Martina, 26 anni, che ha presentato il prezioso ruolo dello Youth Worker nel favorire partecipazione ed inclusione, nonché come “strumento” che supporta i giovani nel trovare la propria strada, nel rialzarsi dopo una difficoltà e nel credere in se stessi e ai propri sogni.
Macerata si è rivelata una comunità ferita che con il volontariato e l’educazione ha avuto la prontezza di ritrovare il ritmo dopo il terremoto. È arrivato il momento di rimettersi in viaggio verso un’altra città.