E’ online il report finale del progetto L.A.S. acronimo di LEARN-APPLY-SPREAD, finanziato dal programma Erasmus+ che ha coinvolto 30 giovani provenienti da Italia, Spagna e Tunisia con lo scopo di riflette, insieme ai decisori politici, sui temi dell’inclusione sociale, dell’accoglienza, della partecipazione e del rispetto dei diritti. 

Il progetto ha  voluto mettere al centro i giovani – migranti e non – sia per far ascoltare la loro voce sia per renderli protagonisti attivi del cambiamento tramite la formulazione di raccomandazioni rivolte ai decisori politici. 

Per rendere operativo questo obbiettivo, è stato realizzato un evento transazionale in cui i giovani e i decisori politici si sono interrogati sul tema della partecipazione, delle migrazioni e del ruolo dell’Europa nei processi di inclusione. Ne è nato un sondaggio – creato dai giovani per i giovani – da diffondere nei tre paesi coinvolti. 

I risultati sono stati analizzati da Claudia Santoni, sociologa dell’Osservatorio di genere di Macerata, per poi essere presentati ai giovani partecipanti con un approccio comparativo.

In un momento successivo i partecipanti (sempre coadiuvati dalla sociologa e dagli Youth Workers) hanno elaborato delle raccomandazioni da restituire ai decisori politici. Tutte queste informazioni (sondaggio, dati emersi, lettura dati della sociologa, raccomandazioni) sono state raccolte e sistematizzate in un report finale, corredato da un doppi tipo di analisi: psicologica (come si è evoluto il gruppo dei partecipanti rispetto agli obbiettivi progettuali) e di youth work (come gli strumenti di non-formal learning e partecipazione lavorino in maniera positiva per far emergere i giovani comi attori di cambiamento).

Il report è disponibile come pubblicazione “open source”.

Report-2019-LAS_final

Nonostante le differenze nazionali, tutti i partecipanti hanno riconosciuto alcuni fattori critici comuni nel contesto nazionale ed europeo come:

  1. un sistema educativo formale e non orientato al sociale che non tiene il passo con le esigenze dei giovani;
  2. il divario esistente e urgente nel rapporto scuola-famiglia;
  3. la mancanza di impegno da parte dei governi per valutare la diversità nella società;
  4. una leggera allocazione delle risorse per coinvolgere i giovani nel processo decisionale e quindi coinvolgerli come cittadini attivi;
  5. mancanza di spazi non formali per favorire la socializzazione interculturale;
  6. mancanza di un vero dialogo strutturato con i giovani.