18 maggio 2006 – 18 maggio 2016: 10 anni dalla parte delle bambine dello Human Solidarity Children Village

Era il 18 maggio del 2006 quando il presidente del GUS Gruppo Umana Solidarietà, Paolo Bernabucci insieme ad Angelo Conti della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi posavano la prima pietra dello Human Solidarity Children Village, il “Villaggio delle bambine”, situato nei pressi di Weligama, nel Distretto di Matara.
Grazie anche al prezioso e costante supporto della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, alla generosità dei suoi lettori e all’impegno del GUS, il villaggio in questi anni è stato e continua ad essere un luogo di accoglienza e di recupero psicosociale per bambine e ragazze dai 5 ai 18 anni vittime di abusi e violenze, sfruttamento e abbandono, e in situazioni di grave vulnerabilità. Le foto della posa della prima pietra ci ricordano che qualche anno è passato da allora, mala nostra volontà ancora oggi rimane quella di sostenere e accompagnare le bambine nella loro crescita, promuovendone lo sviluppo, l’educazione e la salute e ricreando all’interno del villaggio un contesto socio-strutturale familiare e sereno, un ambiente sicuro e lontano dalla violenza. Uno dei nostri principali obiettivi è aiutare le bambine a superare il trauma vissuto, per affrontare in modo sereno ed equilibrato il proprio futuro e creare le condizioni per favorire il ritorno alla normalità nel rispetto delle specifiche esigenze di ciascuna bambina.

18 maggio 2006: posa della prima pietra dello Human Solidarity Children Village, il “Villaggio delle bambine”


A distanza di 10 anni abbiamo voluto ricordare quella data, che per noi tutti rappresenta una pietra miliare nella storia del GUS, con una celebrazione presso il villaggio alla presenza delle autorità locali, del nostro partner locale, l’associazione Oba Mama, della responsabile dell’area programmi del GUS, Viviana Giacomini, all’epoca una delle principali fondatrici del villaggio, della responsabile dei progetti in loco Barbara Massazza e delle volontarie del Servizio Civile, Cecilia, Greta, Liza e Maria, e con la partecipazione delle bambine che si sono esibite in canti e balli tradizionali.

In fase di avvio 3 nuovi progetti: “Girasole”, “Villaggio Digitale” e “Fili di Speranza”

Oltre ai festeggiamenti per i 10 anni del villaggio, abbiamo anche colto l’occasione per inaugurare i Laboratori Creativi e i Laboratori di Formazione Professionale in Cucito e Informatica e presentare 3 nuovi progetti attivati presso il villaggio: il progetto “Girasole”, nell’ambito del programma di Servizio Civile Nazionale finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i progetti “Villaggio Digitale” e “Fili di Speranza” finanziati grazie ai fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese.

18 maggio 2016: celebrazioni per i 10 anni del “Villaggio delle bambine”

Il nostro impegno per il futuro del “Villaggio delle bambine” e delle bambine del villaggio. 

Consapevoli che l’esperienza diretta e l’esposizione frequente a diverse forme di violenza in famiglia o nel contesto sociale in cui si vive possa compromettere il benessere, lo sviluppo personale e l’interazione sociale sia nell’infanzia quanto nell’età adulta, influenzare negativamente il modo di relazionarsi delle bambine, il loro sentire emotivo, i loro pensieri, le loro capacità e pregiudicare in qualche modo le relazioni delle bambine di oggi e delle donne di domani con il mondo esterno, ci sentiamo in dovere di promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza del tema e impegnarci affinché queste ed altre bambine non vedano più lesa la propria dignità e il diritto ad una vita serena.
Il nostro impegno in questi anni è stato, e continuerà ad essere per il futuro, grazie al nostro principale sostenitore, la Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, quello di garantire uno spazio in cui le bambine si sentano ascoltate, dove possano esprimere liberamente i propri sentimenti ed emozioni, le necessità e le paure, un contesto il più possibile accogliente e pieno di calore, fiducia e sicurezza di cui le bambine possano fidarsi.